La storia industriale

Scandicci e la Moda

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Schermata 2014/07/16 alle 03.38.21LE PIU ‘GRANDI MAISON DI MODA PRODUCONO A SCANDICCI

FIRENZE – Quindici Anni fa, Quando Il Sole 24 Ore descrisse per la prima Volta il “Fenomeno” del polo fiorentino della pelletteria di Lusso, le STIME se le dovette fare “in casa”. Nessun economista S’era (Ancora) chiesto Quale Fosse il peso di this Concentrazione di piccole Aziende Che da Firenze SI irradiava a est verso Pontassieve, a ovest verso Scandicci, ea sud-est in Direzione del Valdarno, e il Che Semper Più massicciamente produceva borse e PORTAFOGLI per le griffe; e non se l’era chiesto, Semplicemente Perchè a Firenze I Pellettieri C’ERANO Semper staticamente, Interpreti di un’antica Tradizione artigianale. Dunque, Cosa C’Era di nuovo?

Di Nuovo C’Era la conversione, perlopiù Silenziosa, di artigiani senza marchio Dal grande Saper fare e saper Dallo scarso-Vendere un contoterzisti dei Grandi Marchi del SEGMENTO Lusso, intenti a Costruire Una catena produttiva lunga e articolata adattandola alle Esigenze delle griffe .
«Una meta degli Anni Novanta le griffe Hanno cominciato a rafforzarsi e ad Assumere stilisti per le Linee di pelletteria, e also la Modalità di PRODURRE in outsourcing di E Cambiata», Racconta Franco Baccani, Presidente della sezione Pelletteria di Confindustria Firenze e titolare della B & G di Lastra a Signa, 9,5 Milioni di fatturato 2012 realizzati producendo borse per i Nomi top della moda Mondiale. «Dai garage e sottoscala Dai, colomba la pelletteria fino a Nightlife Quel Momento era Semper Stata, SI E Così passati un PRODURRE nia Capannoni – aggiunge Baccani – e le Aziende Hanno cominciato a strutturarsi pur mantenendo Semper l’artigianalità, il Che Resta la vera Forza» .

Il Motore del change E Stato Gucci, l’azienda fondata Nel 1921 a Firenze Protagonista di Una straordinaria Crescita a Partire Dagli Anni Novanta del Secolo scorso il Che, entrata Nel 1999 è lontano altera parte del Gruppo Francese del lusso Ppr, mantiene testa e gran Parte della Produzione in Toscana. Gucci, Insieme con Ferragamo, Altro grande Marchio fiorentino in forte Crescita, ma also con Prada, Fendi e Céline (Gruppo Lvmh), ha stimolato la Crescita dei Laboratori Artigiani, l’Organizzazione produttiva (Oggi in MOLTI CASI strutturata in fornitori di primo livello le , Che acquisiscono la commessa Dalla griffe, e subfornitori Che lavorano per il Primo LIVELLO) e l’Evoluzione Tecnologica.
E Così, nel Pochi Anni, il know how, la Qualità e la Flessibilità dei pellettieri fiorentini Hanno attirato un PRODURRE nell’area Tutti I Grandi Nomi della moda Mondiale, da Bulgari a Cavalli, da Valentino a Tod, da Dolce & Gabbana a Trussardi, Compresi i Marchi Americani (Ralph Lauren, Donna Karan, Tommy Hilfiger, Marc Jacobs) e Una lunga Lista di Francesi di tra cui Chanel , Cartier, Louis Vuitton, Yves Saint Laurent e Dior, quest’ultimo in procinto di trasferire la Direzione pelletteria Italia a Scandicci, in Un capannone di quattromila metri Quadrati Proprio di Fronte alla Sede di Gucci.

La Crescita E Stata Eccezionale: nel giro di ONU decennio il Distretto fiorentino della pelletteria di Lusso ha triplicato la Produzione, diventando il Più Importante centro manifatturiero Al Mondo in QUESTO SEGMENTO; e stimolando la Nascita di ONU polo della meccanica Applicata alla Lavorazione della pelle Che Abbraccia Produttori di Macchinari ma also di fibbie, Chiusure e ALTRI accessori metallici. Oggi il Distretto Conta 2.500 Specializzate Aziende in borse, valigie e PORTAFOGLI, con 17mila addetti e, Secondo Le ultime STIME di Confindustria Firenze, quasi sei Miliardi di Volume d’Affari 2011, di cui 2,3 all’export (+29,6 % RISPETTO al 2010). Il 2012 e Stato ONU Altro anno di forte Crescita, con l’esportazione Salito del 12,3% nia Primi sei Mesi. E con ulteriori Investimenti, venuto quello Concluso Nel giugno scorso da Montblanc (gruppo del lusso Richemont). «Il consiglio tedesco ha DECISO di riorganizzare la catena produttiva e di concentrerai in Toscana la divisione pelletteria, Che prima era in Germania – spiega Giacomo Cortesi, annuncio di Pelletteria Montblanc, 40 Milioni di fatturato -. Ora la Gestione della Produzione avviene Nel Nuovo Stabilimento di Scandicci, il Che ha Richiesto ONU Investimento di alcuni Milioni e Che Conta 50 addetti. E il Motivo E il Che l’Area fiorentina E Stata considerata venire Quella d’Eccellenza, esattamente venire la Svizzera lo E per Gli orologi ».

Un’area Che – forte delle Sue competenze individuali e della VICINANZA col Distretto della concia di Santa Croce sull’Arno (Pisa) Che Assicura gran altera parte delle Materie prime – é una delle poche a non temere la Concorrenza della Cina: chi vuol PRODURRE pelletteria di Qualità, e La convinzione degli Operatori, DEVE Venire qui, Perchè il Distretto non ê esportabile. E infatti e In Atto UNA Corsa Venire a PRODURRE pelletteria per prodotti in Italia Nel Territorio fiorentino (in QUALCHE Caso trasferendola Dalla Cina o Dalla Romania), con Quotidiane perlustrazioni di Marchi di Mezzo Mondo alla Ricerca di contoterzisti Che realizzino le Linee. Il Rischio, un punto QUESTO, E Che la Capacità produttiva Sia Insufficiente a soddisfare Tutti.
E infatti, pur avendo Davanti Buone Prospettive assicurate Dalla corsa delle griffe del lusso sui Mercati Mondiali (e Dal Crescente peso Che la pelletteria sta conquistando nda Loro Bilanci) , il Distretto fiorentino soffre a causa di Sindromi da correggere in Fretta: piccole Dimensioni aziendali e scarsa Formazione Professionale.

Sul Primo Fronte, E Necessario Che l’Evoluzione Che ha interessato i Produttori di “primo livello le” SI estenda ANCHE AI subfornitori o, arrivano li chiamano qui, AI “Gruppi Esterni”. «Il passaggio epocale E riuscire un lontano Crescere Le Piccole Aziende della subfornitura – dice Massimiliano Guerrini, titolare della Almax di Scandicci, produttrice di borse Gucci con 13 Milioni di fatturato 2012 e 80 dipendenti a DIRETTI Più di 300 all’esterno – e Farle Crescere sul Fronte Imprenditoriale Oltre Che su quello dei Numeri: bisogna lontano sì Che queste Aziende abbiano patrimonio delle Nazioni Unite, riescano a capitalizzarsi e annuncio Avere un acces Tecnologia e Formazione ». E in quest’ottica il Che Confindustria Firenze (Che associa 70 Aziende Pellettiere, 100 con Quelle di accessori) sta puntando Sulle RETI venuto strumento per diffondere la cultura d’impresa a Tutti i Livelli della filiera produttiva. «ABBIAMO GIA costituito 9 RETI d’impresa TRA Aziende fornitrici e subfornitrici di Gucci – spiega Baccani – e Altre dovuto RETI Sono in via di Realizzazione. L’Obiettivo di e trasferire Competenze e know how alla filiera, a misura Crescere il Distretto e assicurare maggior Flessibilità e Migliore Organizzazione. Finora l’Elemento Che ha attirato Di Più Nelle Reti e la Formazione ».

E Proprio per sviluppare la Formazione, Seconda cura Necessaria al Settore, SI guarda all’intesa Firmata a causa Mesi fa tradi categorie Economiche e Istituzioni Guidate Dalla Regione Toscana, il Che SI Sono impegnate a stanziare Risorse per qualificare Imprenditori e lavoratori (SIA Che Giovani disoccupati) e per rilevare i fabbisogni occupazionali delle Aziende. Gia Oggi le Previsioni degli addetti Ai Lavori DICONO Che, Nei Prossimi Anni tre-Cinque, il Distretto fiorentino assorbirà Dai tremila ai cinquemila Nuovi lavoratori. La grande Sfida Sarà, dunque Quella di Formare la manodopera Necessaria una ben Fronte alla Domanda, trasmettendo le Conoscenze dei vecchi Pellettieri. E facendo Evolvere i corsi dell’Alta scuola di pelletteria italiana (Aspi) di Scandicci, finora Limitati un minerale 250-500. «Vedo Rischi Legati alla mancanza del ricambio generazionale – dice Cortesi di Montblanc – SOPRATTUTTO Perchè scarseggia la Dignità del Lavoro del Pellettiere: dobbiamo ridare la Giusta nobiltà una QUESTO mestiere». Passi avanti il ​​Settore ne sta facendo invece sul Fronte della tracciabilità del prodotto, Tema caro al Consorzio Centopercento italiano (45 Aziende associato) Che difende il vero made in Italia. Proprio Andrea Calistri, Presidente del consorzio, il 15 gennaio presenterà ONU Progetto di filiera Promosso Dalla SUA Sapaf (3 Milioni di fatturato, 30 dipendenti a) per estendere la tracciabilità delle borse also a monte, alle concerie. E i subfornitori CINESI Che producono un basso Costo also per le griffe? «Buona Parte di Quelle Aziende sta arrivando all’emersione Completa e SI sta integrando Nella filiera – annuncia Calistri – Spinta Dalla necessitá: se vogliono Lavorare per le griffe, Oggi also i CINESI devono Avere REQUISITI e Certificazioni».